Lorenzo Fantini
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Al riguardo, ancora di particolare incisività mi pare quanto esposto nel
contributo dal Direttore di EU OSHA, la quale rimarca come:
“Resta il
fatto che lo scenario di riferimento appare quantomai complesso, laddove
non sono solo le differenze tra uomini e donne che hanno bisogno di essere
riconosciute e considerate. Le donne anziane, le donne migranti e le
giovani donne, per esempio, sono soggette a diversi modelli di
discriminazione e a problemi di salute legati al lavoro e alla propria
situazione. La chiave per un approccio alla prevenzione degli incidenti e
delle malattie sul posto di lavoro più flessibile e, quindi, più efficace, è
quella di garantire che il lavoro stesso risulti intrinseco alla connotazione
della persona”
.
A fronte di una tale ampiezza e complessità del tema, AiFOS ha, con
grande convinzione, scelto di dedicare il primo numero del 2016 dei suoi
“Quaderni della sicurezza” alle differenze di genere; nel farlo abbiamo
volutamente adottato un approccio di ampio spettro sui problemi in
qualche modo esistenti. Si è, così, scelto di affrontare temi diversi tra di
loro - passando dal fumo passivo “al femminile” fino a soffermarsi sulle
peculiarità del settore sanitario, nel quale notoriamente il numero delle
lavoratrici è particolarmente elevato - proprio allo scopo di evidenziare
quante e quali tematiche prevenzionistiche di grande rilevanza non siano
state ancora “declinate” a dovere rispetto ai generi.
Il numero è dedicato alle donne dell’Associazione, in particolare a
quelle del neonato gruppo SOFiA, che si propone di promuovere nelle
attività di AiFOS (in modo sempre più convincente ed incisivo) la ricerca
ed attuazione di misure di formazione e prevenzione pensate da donne per
le donne, nel segno di quella ‘sapienza’ che è insita nel significato
etimologico del nome greco e che vuole essere, appunto, ‘specchio’ (come
la parola SOFiA lo è dell’acronimo AiFOS) capace di riflettere e far
riflettere sulle attività da intraprendere per una corretta adozione della
salute e sicurezza sul lavoro declinata al femminile. Anche per questo
abbiamo deciso di proporre il contributo di Valeria Solesin (e ringraziamo
il foro indipendente di osservazione Neodemos -
www.neodemos.info-
per aver autorizzato la pubblicazione), la ricercatrice italiana deceduta al
teatro Bataclan di Parigi lo scorso 13 novembre, con evidente e convinta
volontà di rendere un omaggio all’intelligenza femminile: non a caso
l’articolo – la Solesin l’aveva significativamente intitolato:
“Forza
ragazze al lavoro”.