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Un commento del Presidente AiFOS Rocco Vitale al libro di Roberto Zini
Ho recentemente costruito una metafora sulla formazione i cui personaggi erano ispirati a Dedalo ed al labirinto di Creta. Non poteva mancare il filo di lana di Arianna. Un filo che è servito per uscire dal labirinto. Allo stesso tempo Roberto Zini, che nulla sa della mia metafora, pubblica il libro “Filo di lana” che si dipana dal gomitolo per dare vita a tessuti solidi e robusti. Il volume ospita la raccolta dei suoi editoriali pubblicati sulla rivista "Azienda Sicura", house organ della sua azienda.
Zini è un imprenditore che opera, con successo, nell’ambito della sicurezza sul lavoro. Dopo il recepimento delle direttive europee con il D. Lgs. 626 del 1994 trascorrono i primi due anni di un tormentone giuridico legislativo (che per la verità non è ancora finito) che porta nel marzo del 1996 un successivo Decreto Legislativo, il n. 242, il quale modifica e completa l’impianto originario del D. Lgs. 626/1994. Pochi mesi dopo, nell’ottobre 1996, inizia la pubblicazione di un nuovo magazine: “Azienda Sicura”, che per vent’anni ospiterà gli editoriali di Roberto Zini.
“Azienda Sicura”, pur formalmente legata all'azienda amministrata da Roberto Zini (FARCO), non è mai stata una rivista pubblicitaria ma ha rappresentato un momento di riflessione, indicazioni, spunti applicativi e buone pratiche. La rivista, pubblicata con cadenza trimestrale, ha ospitato per venti anni gli editoriali di Zini. I primi, ovviamente, collegati all’attualità del decreto 626 ed alle sue continue metamorfosi, circolari, decreti, nuove disposizioni. Poi, col passare degli anni, Zini sviluppa e declina il concetto della cultura della sicurezza.
Nell’affrontare sempre nuovi temi ed argomenti, già nel 1997 - quando non ne parlava quasi nessuno - in un editoriale Zini tratta dei sistemi di gestione collegati a nuovi modelli di sicurezza sul lavoro abbozzando il concetto di benessere organizzativo. Alla base vi è sempre l’importanza dell’azienda fondata sul valore portante quale “condivisione di un obiettivo primario che viene creato e trasmesso, attraverso comportamenti quotidiani, da parte dell’imprenditore (o manager) in prima persona, che dedica a questo obiettivo una parte significativa del proprio tempo per mobilitare politiche precise di promozione e comunicazione”.
In questo ruolo si vede lo Zini imprenditore che sostiene il valore del lavoro di gruppo in quanto “non è sufficiente che i singoli individui assumano valori innovativi, ma i valori devono essere condivisi da tutti” in quanto sono i vari modi di vita creati e sostenuti collettivamente ad influenzare il comportamento umano.
Tra commenti alle novità legislative si snoda l’azione di Zini che, pian piano, inizia a far precedere i suoi articoli da massime e citazioni che ci portano ad un pensiero profondo non solo legato alla contingenza della normativa. Roberto viaggia, partecipa a riunioni e convegni, impegnato nell’Associazione Industriale Bresciana trova sempre la contestualizzazione di questo suo impegno con i temi della salute e della sicurezza. Il filo conduttore è l’uomo ed il suo continuo cambiamento. Ci vuole coraggio per cambiare, dice con le parole di Pablo Neruda, ma ricorda citando Darwin che non è il più forte della specie che sopravvive, né il più intelligente, ma quello più sensibile a reagire al cambiamento.
Una vera e propria scoperta leggere tutti gli editoriali di Roberto, uno dopo l’altro, brevi e sintetici sempre nel contesto del tempo e degli avvenimenti. Ripercorre gli avvenimenti della storia contemporanea dal crollo delle torri gemelle di New York alla guerra in Afghanistan, da Bush a Domenico De Masi, dalla tragedia della ThyssenKrupp di Torino al naufragio della Costa Concordia e via dicendo fino all’Expo di Milano.
In questo contesto troviamo un imprenditore che non segue la tendenza del “lamento continuo” contrapponendo una visione del lavoro basata sull’uomo, sulla sua realtà e le sue consapevolezze per andare avanti con la storia dell’impresa, della vita e del lavoro. La tecnologia, scrive Zini, deve migliorare la nostra esistenza cercando di capire la domanda di qualità e di vita aiutandoci a conciliare al meglio i tempi di vita ed i tempi di lavoro. Spesso in questo mondo sempre “connesso” vengono meno la capacità di incontro e di relazione fra le persone con il rischio di perdere di vista le persone con la loro umanità.
Continuiamo a parlare fra noi guardandoci negli occhi.
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