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L'iniziativa spiegata da una delle ideatrici, la nostra associata Alessandra Marconato
Quando parlo di BarCamp la domanda che mi viene fatta è “Ma che cosa è il BarCamp?” e la prima risposta che do è che “È un luogo di condivisione”, intendendo per luogo qualcosa di fisico e non fisico allo stesso tempo.
Il BarCamp, per esistere, ha bisogno di un luogo fisico in cui le persone possano incontrarsi. Il primo Safety BarCamp organizzato da AiFOS si terrà, per questo motivo, a Padenghe sul Garda il 13 giugno 2018, alla vigilia della Convention annuale.
Sarà l’occasione per incontrare professionisti del settore, condividere conoscenze, pareri, idee, punti di vista e molto altro. Il BarCamp, infatti, si basa sulla logica della condivisione e dell’incontro tra persone che sono interessate ad uno stesso tema o ambito. Nel caso del Safety BarCamp il tema di interesse è la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con uno sguardo alla privacy e alla security, non dimenticando le tre aree tematiche di riferimento della normativa.
Il Safety BarCamp poggerà sulla metodologia dell’Open Space Technology. In questo modo sarà una non – conferenza ad alta interazione tra i partecipanti, che potranno confrontarsi in tempi brevi su diversi temi e creare momenti di condivisione non formali. Il tutto durerà una giornata, con uno spazio nella mattinata del giorno successivo di condivisione, per chi vorrà partecipare. Questo perché la metodologia prevede piena libertà del partecipante e allo stesso tempo piena responsabilità. Il compito di chi organizza e facilita i lavori è mettere i partecipanti nella condizione di partecipare, appunto, e condividere. Responsabilità del partecipante è rendere produttivo il BarCamp per sé e per gli altri.
La metodologia dell’Open Space Technology è regolata da 4 principi e una legge, che poggiano su responsabilità, libertà e partecipazione.
Il primo principio, “Chiunque venga è la persona giusta”, invita a concentrarsi sul tempo presente senza pensare a come dovrebbero essere le cose e a chi sarebbe potuto intervenire. Ogni partecipante è invitato a rendere produttivo il proprio spazio di apprendimento e di condivisione partendo dalle risorse (umane e non) che ha a disposizione e lo circondano.
Il secondo principio, “Qualsiasi cosa accada è l’unica che poteva accadere”, sottende il fatto che il risultato ottenuto è l’unico che si poteva ottenere, perché le condizioni che si sono verificate, le forze in gioco, le competenze, le relazioni e altro sono diverse ad ogni incontro. A partire da questa diversità si otterrà un dato risultato, che può essere diverso da quello immaginato.
Il terzo principio, “Quando comincia è il momento giusto”, prevede che il flusso temporale segua l’esigenza di condivisione e apprendimento dei partecipanti. Il Safety BarCamp sarà un evento strutturato in termini di tempo e di pause per permettere di frequentare workshop, discussioni, presentazioni e allo stesso tempo lascerà spazio per il confronto informale. Ad esempio, persone interessate ad un tema non previsto in fase di apertura dei lavori possono riunirsi e discutere su quel tema. Questo fa parte della metodologia di lavoro. Molto spesso si vedono nei BarCamp gruppetti di persone parlare. Le loro non sono solo chiacchiere ma confronti che danno vita a collaborazioni, gruppi di lavoro e progetti.
Il quarto principio, “Quando è finita è finita”, pone l’attenzione sul fattore tempo. Molte volte per discutere o presentare un tema serve molto più tempo di quello a disposizione. Altre volte, il tempo che si ha è eccessivo. Chi partecipa al BarCamp avrà cura del tempo, non dilungandosi oltre quello stabilito o chiudendo l’attività prima del previsto, se non è più necessario usare il tempo messo a disposizione.
Il Safety BarCamp avrà un primo momento di condivisione delle regole con i partecipanti e la presentazione delle attività che saranno svolte, da parte di chi propone l’attività stessa. Ogni attività o workshop potrà essere messa a disposizione dei partecipanti più volte, in base alla disponibilità di chi propone e all’interesse dei partecipanti stessi. Alcune attività potranno andare “deserte”. Si ipotizza che alcuni workshop possono anche essere di non interesse o scarso interesse per i partecipanti, che possono preferire altre attività. Se un workshop non raggiunge il numero minimo di partecipanti richiesti dal proponente andrà, appunto, deserto, ovvero non si terrà e i partecipanti potranno frequentare un altro workshop. Un grande tabellone metterà in evidenza workshop, orari, luoghi in cui si terranno le attività.
Varrà la “legge dei due piedi”, ovvero se ci si accorge che non si sta né imparando né contribuendo ci si può dirigere altrove senza disturbare gli altri partecipanti e l’attività.
Per la prima edizione del Safety BarCamp AiFOS ha riunito un piccolo team di professionisti per dare avvio ai lavori. Ogni professionista metterà a disposizione dei partecipanti un workshop e inviterà i colleghi a fare altrettanto. L’invito è quello di portare al Safety BarCamp temi, metodologie, strumenti nuovi e arricchenti. Il Safety BarCamp deve essere inteso anche come il luogo della sperimentazione. Ne ho frequentato diversi negli anni e quello che ho fatto io e ho visto fare ai colleghi è stato spesso proporre workshop per sperimentare e provare qualcosa di nuovo, per condividere dubbi e punti di vista che nelle circostanze in cui si “stacca fattura” non si può fare perché non c’è nessun paracadute e l’errore non è ammesso.
È vero che proporre un workshop ad un BarCamp spesso corrisponde ad una vetrina ma non va inteso esclusivamente in questo modo. Chi cerca di vendere i propri “prodotti” e “servizi” ad un BarCamp, in genere, non ottiene i risultati sperati. Se lo si intende come un luogo per costruire nuove e salde relazioni i risultati saranno migliori, in tutti i sensi. Il BarCamp, quindi, è uno dei pochi luoghi in cui il professionista potrà mettere in luce la propria vulnerabilità.
Cosa accadrà quindi il 13 giugno?
Si inizieranno i lavori con una breve presentazione dei workshop e delle attività offerte. Per velocizzare i lavori e la scelta, l’offerta sarà a disposizione sul sito AiFOS dove i partecipanti potranno vedere chi propone cosa, non quando. L’agenda dei lavori sarà fatta il mattino stesso e resa pubblica attraverso un tabellone.
Ogni workshop o attività avrà una durata di 75 minuti. Tra un workshop e l’altro è prevista una pausa di 15 minuti per spostarsi da un’attività. In questo modo ogni partecipante potrà frequentare cinque diversi workshop. Saranno offerti più workshop i contemporanea. Chi propone un workshop sarà responsabile della sua organizzazione.
La pausa pranzo sarà di un’ora. Al termine di tutte le attività ci sarà una breve chiusura e il giorno successivo, all’apertura dei lavori della Convention, i partecipanti potranno riunirsi per confrontarsi sul BarCamp o aggregarsi in gruppi tematici di interesse informali.
Le regole di un BarCamp sono veramente poche. Ci si metterà tutto l’impegno dal punto di vista organizzativo. La buona riuscita dipenderà molto dalla qualità della partecipazione. Sarà un modo per sperimentare la formazione partecipata di cui parla la normativa e che ancora oggi, per molti aspetti, sembra apparire oscura.
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