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Una rubrica di approfondimento a cura di Davide Degrassi
Ormai sono anni che tutte le associazioni di categoria manifestano seri problemi legati alla sicurezza dei sistemi antincendio che partono già in fase di progettazione ed arrivano fino alle manutenzioni e riparazioni. Le anomalie partono già in fase di progettazione e costruzione delle componenti di un impianto o di un presidio antincendio; a tale proposito basta citare l’ultima denuncia dell’UMAN pubblicata sul mensile UMAN24 del mese di Novembre 2017:
Ed a queste potremmo aggiungere anche:
L’elenco potrebbe essere infinito!
Di questi problemi si sono interessate diverse trasmissioni televisive, fra tutte si segnala una puntata del 2013 de “Le Iene”. L’approfondimento di questa indagine, ha evidenziato che in Italia la differenza fra estinguente dichiarato sostituito e quello effettivamente smaltito, ha un rapporto di 10 a 1, mentre dovrebbe essere praticamente equivalente. Questo semplice conteggio rende evidente la dimensione del problema.
Se già su attrezzature comuni, come gli estintori, sono state riscontrate pratiche a dir poco irresponsabili da parte di chi invece dovrebbe garantirne la manutenzione e quindi la perfetta funzionalità, meglio non pensare allo stato in cui si possano trovare attualmente la maggior parte di impianti ed attrezzature ben più complesse…
Come si può immaginare, sarebbe già sufficientemente grave per l’impresa cliente dover fronteggiare un incendio con impianti e/o estintori di scarsa efficienza incapaci di domare le fiamme e vedere andare letteralmente in fumo i suoi beni.
Nelle verifiche seguenti un incendio, il datore di lavoro ed il RSPP si troverebbero ad essere indagati penalmente come responsabili, pur essendo loro vittime di una frode subita a loro completa insaputa (v. D.M. 10 Marzo 1998 allegato VI e D. Lgs. 81/08 art. 64).
Avete mai sentito parlare di culpa in eligendo e di culpa in vigilando?
Nel 2017 viene pubblicata la norma UNI CEI EN 16763:2017 con lo scopo di mettere un po’ di ordine in un settore in cui attualmente basta presentarsi allo sportello di una camera di commercio e chiedere l’iscrizione alla voce “vendita e manutenzione materiale antincendio” ed automaticamente si diventa “competenti e qualificati”, senza sapere nulla e senza avere nemmeno le attrezzature per poter fare alcunché.
La norma specifica i requisiti minimi per la fornitura di servizi così come le competenze che devono avere le figure professionali relative alla progettazione, installazione e manutenzione dei sistemi antincendio e/o sistemi di sicurezza.
Per sistemi antincendio si intendono (elenco non esaustivo): rilevazione ed allarme incendio, sistemi fissi antincendio e sistemi di controllo fumo e calore. Mentre per sistemi di sicurezza si intendono (elenco non esaustivo): sistemi anti-intrusione, controllo accessi e videosorveglianza.
Oltre a quanto già stabilito dall’art. 26 del D. Lgs. 81/08, ci soffermiamo su alcuni aspetti fondamentali che i committenti sono tenuti a verificare nella scelta del fornitore del servizio, in particolare quest’ultimo:
La norma definisce 3 ruoli per quanto riguarda il personale:
Ruolo A: personale che rappresenta il fornitore di servizi che possiede autorità decisionale su aspetti tecnici e la responsabilità riguardo la conformità alle norme ed ai regolamenti pertinenti connessi all’esecuzione del contratto.
Ruolo B: personale che esercita autogestione all’interno delle linee guida dei servizi dichiarati e supervisiona il lavoro abituale degli altri prendendosi alcune responsabilità per la valutazione ed il miglioramento del lavoro ed è in grado di applicare i fondamenti tecnici, le procedure e gestire i rischi congiuntamente ai requisiti delle norme ed i regolamenti pertinenti ai servizi dichiarati.
Ruolo C: personale che porta a termine i compiti assegnati in modo affidabile riguardo i servizi dichiarati e si assume la responsabilità per la finalizzazione dei compiti ed adatta i propri comportamenti alle circostanze nel risolvere i problemi.
In tutti i casi la norma prevede che il personale possieda:
Le conoscenze, le abilità e le competenze relative alle norme tecniche applicabili per la realizzazione dello specifico servizio; si vedano ad esempio le norme UNI 9994-2:2015 “Requisiti di conoscenza, abilità e competenza del Tecnico Manutentore degli estintori d’incendio” e UNI 11473-3:2014 “Requisiti di conoscenza, abilità e competenza dell’installatore e del manutentore di porte tagliafuoco”.
Esperienza pluriennale, a seconda del ruolo ricoperto, nei servizi dichiarati.
Infine nell’appendice informativa della norma è possibile trovare l’elenco dei documenti necessari per ciascuna fase lavorativa:
Con la pubblicazione di questa norma si apre un piccolo spiraglio di serietà in un contesto in cui da troppi anni la professionalità ha lasciato spazio a truffe (v. “Controlli falsi sugli estintori: truffati anche i Vigili del fuoco e l'Unità sanitaria locale”) e facili guadagni sulla pelle e sulla sicurezza altrui. Dobbiamo ricordarci però che in quanto Norma Tecnica non è di carattere cogente ed è quindi applicabile volontariamente dalle organizzazioni. Ciò non vieta che committenti e/o stazioni appaltanti possano richiedere ai fornitori dei servizi le evidenze relative al rispetto dei requisiti specificati in questa norma; evidenze documentate e documentabili: la strada per l’inferno è lastricata di autodichiarazioni…
Una speranza che potrebbe anche essere una proposta per il futuro di questo settore: emanare un decreto che recepisca questa norma e la renda quindi obbligatoria e, in maniera del tutto simile al D.P.R. 151/2011, rendere obbligatoria la verifica dei requisiti della norma da parte dei VVF che rilascerebbero quindi le specifiche autorizzazioni. Qualcuno potrebbe obiettare che i VVF avrebbero una mole di lavoro enorme, impossibile da smaltire… Io invece penso che, proprio in virtù di questo, di colpo sparirebbero una miriade di ciarlatani dal mercato!
[1] MAP (Monoammonium Phosphate): la polvere degli estintori contiene un percentuale variabile di fosfato di monoammonio (indicativamente dal 20% al 90%) che caratterizza il potere di spegnimento dell'estintore; l'efficacia dell'agente estinguente è infatti direttamente proporzionale alla percentuale di MAP.
[2] Ugelli sprinkler upright: usati per le installazioni rivolte verso l'alto, dotati quindi di deflettori che fanno rimbalzare il getto verso il basso.
[3] Ugelli sprinkler pendent: usati per le installazioni rivolte verso il basso.
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