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A metà maggio 2018 scadrà il nuovo quinquennio di aggiornamento coordinatori sicurezza. Vogliamo ricordare questa scadenza riprendendo uno stralcio di quanto scritto domenica 7 aprile 2013 da Muglia La Furia sul suo blog
“E se il coordinatore inattivo avesse buona memoria...” (12 gennaio 2012) è il titolo di uno dei miei post più seguiti e commentati. E allora vista la scarsa memoria proviamo a rinfrescargliela.
A metà maggio scadrà il primo quinquennio entro il quale i coordinatori formati prima dell’entrata in vigore del T.U. (maggio 2008) dovranno completare le loro 40 ore di aggiornamento.
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È evidente che con la perdita di uno dei tre requisiti previsti (titolo + esperienza professionale + corsi di formazione e aggiornamento) i nostri coordinatori “smemorati” decadranno dall’incarico di coordinamento o non ne potranno assumere.
In caso contrario, gli uni e gli altri, metterebbero nei guai i loro committenti (culpa in eligendo).
I lettori più attenti ricorderanno che qualche settimana fa ho proposto al Coordinamento delle regioni di valutare la possibilità di fissare un margine di tolleranza del +/- 20 % sul monte ore obbligatorio frequentabile a cavallo del quinquennio. Come dire che se nel primo quinquennio ho frequentato 32 ore di aggiornamento posso proseguire la mia attività purché recuperi le 8 ore mancanti nel primo anno del secondo quinquennio. E lo stesso dicasi nel caso in cui il abbia superato nel primo quinquennio il numero di ore previsto, con un esubero di 8 ore (frequentate sempre nell’ultimo anno). Queste potrebbero essere ritenute valide per il secondo quinquennio evitando così corse funamboliche a corsi di aggiornamento purché siano o, e la cosa forse è ancora peggiore, a rinunciare a partecipare a seminari e convegni validi quali aggiornamenti per la semplice motivazione che si è raggiunto già il limite di 40 ore e le altre ore sarebbero sprecate. Giustificazione stravagante e deprecabile ma da non sottovalutare.
La mia proposta probabilmente verrà bocciata con la motivazione della scarsa affidabilità dei coordinatori che non sarebbero in grado di gestire il loro aggiornamento. Quindi 40 ore e basta e chi non completa decade.
E così assistiamo a penosi corsi di aggiornamento di 40 ore, a blocco, magari tutti in FAD. Oddio per chi ha frequentato il corso per coordinatori alla fine degli anni ’90, magari di sole 60 ore, è vero che un “bignamino” per il recupero di alcune conoscenze ci stia tutto.
[…]
Muglia la furia (Franco Mugliari)
http://muglialafuria.blogspot.it/
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