/ News / Approfondimenti / Documenti
Si tratta della prima iniziativa rientrante nel Progetto “BLU” (Benessere Lavorativo Uiltrasporti), finalizzato all’analisi del benessere lavorativo
L'Unione Italiana dei Lavoratori dei Trasporti (Uiltrasporti) ha pubblicato i risultati di un’indagine statistica sul benessere lavorativo dei lavoratori realizzata all’interno del Gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane (FSI).
La ricerca, condotta nel periodo maggio-settembre 2016, rientra nel Progetto “BLU” (Benessere Lavorativo Uiltrasporti), finalizzato all’analisi del benessere lavorativo. Il progetto ha tra i suoi principali obiettivi quello di delineare, attraverso varie rilevazioni statistiche settoriali, un quadro dettagliato relativo ai problemi del benessere aziendale e più in generale sulla qualità della vita nei luoghi di lavoro con il proposito, come riportato nella premessa, di far “emergere le possibili aree di disagio attraverso la voce delle lavoratrici e dei lavoratori nel contesto produttivo di riferimento”.
I risultati dell'indagine pubblicati sul sito ufficiale del sindacato (fai clic qui) offrono diversi spunti di rilievo, utili soprattutto per approfondire le problematiche legate al benessere lavorativo che vengono analizzate ancora in misura marginale.
L’analisi è stata condotta tenendo conto della disaggregazione in settori del Gruppo Ferrovie ed è dettata dal fatto che la società è caratterizzata da un’elevata complessità organizzativa. Per questo l’indagine - condotta tramite una rilevazione CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) che ha interessato un campione probabilistico pari al 6% dei lavoratori dipendenti del Gruppo FSI iscritti alla Uiltrasporti - è stata suddivisa per settori omogenei d’impiego: settore Esercizio, Manutenzione e Ufficio.
Tra i principali rilievi emersi spicca l’annosa problematica legata in qualche modo ad una sorta di discriminazione femminile. Infatti, non solamente la gravidanza viene indicata come un fattore di forte discriminazione per lo sviluppo professionale (una donna su due lo afferma nel Settore Esercizio); sempre per le donne emergono le maggiori difficoltà nel conciliare lavoro e vita privata (53,7% del totale delle donne) e ambirebbero ad avere a disposizione strutture parallele di supporto, quali asili nido e baby parking, nell’assistenza e cura della prole.
Altro aspetto di rilievo riguarda il quesito “In che misura i compiti che svolgi sono caratterizzati da stress o sovraccarico emotivo?”, dove oltre il 60% dei rispondenti ha dato risposte “Spesso” (39,8%) e “Sempre” (23,8%).
Rigidità di norme, procedure, scadenze e orario caratterizzano il lavoro di gran parte dei dipendenti, i quali palesano anche una scarsa considerazione e valorizzazione dei propri titoli, in particolare quelli di studio (circa il 40% del totale).
Tra le altre indicazioni interessanti, nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro i mezzi di trasporto privati sono quelli più frequentemente utilizzati, mentre il 17,5% degli iscritti raggiunge il luogo di lavoro entro 15 minuti, il 53,4% entro 30 minuti e l’80,9% entro un’ora.
E ancora, in ambito di formazione, le donne appaiono maggiormente penalizzate degli uomini nell’accesso: infatti, la percentuale delle donne escluse almeno ‘1 volta’ dalla formazione aziendale è uguale al 41,5%, mentre la percentuale degli uomini esclusi è uguale al 26,8%.
Passando a scandagliare le domande relative a genere ed età, le donne più frequentemente degli uomini li ritengono ostacoli: per entrambe le condizioni, il dato disaggregato per sesso dimostra significative differenze di opinioni tra uomini e donne. Difatti, la maggioranza delle donne (57,4%), rispetto agli uomini (21,3%), ritiene che “l’essere uomo o donna” sia “Spesso” o “Sempre” un ostacolo per la valorizzazione professionale. Solo il 12,1% delle donne ritiene che “l’essere uomo o donna” non sia un ostacolo, mentre non lo è per il 43,1% degli uomini. Le differenze di opinione tra uomini e donne rispetto alla condizione “età” appaiono meno marcate. Solo il 5,1% delle donne ritiene che “l’età” non sia un ostacolo, mentre non lo è per il 18,1% degli uomini.
Ultima connotazione, tra le tante da estrapolare, riguarda il fatto che il 78,0% delle donne e il 62,0% degli uomini ha dichiarato di aver subito almeno una volta negli ultimi tre anni, commenti maligni, calunnie o diffamazione da parte di colleghi o di superiori.
Si segnala che l’indagine non è stata rivolta solo alla popolazione di iscritti, ma anche a tutti i dipendenti del Gruppo FSI che hanno voluto valorizzare il proprio punto di vista. I risultati dell’analisi riferita ai non iscritti a Uiltrasporti sanno oggetto di una prossima pubblicazione.
Il testo integrale della ricerca è scaricabile in formato Pdf dal sito ufficiale Uiltrasporti al seguente indirizzo:
http://www.uiltrasporti.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=18922
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
25123 Brescia, c/o CSMT Università degli Studi di Brescia - Via Branze, 45
Tel 030.6595031 - Fax 030.6595040 | C.F. 97341160154 - P. Iva 03042120984
Privacy - Cookies Policy - Gestione segnalazioni-whistleblowing
Il sito utilizza cookie tecnici, ci preme tuttavia informarti che, dietro tuo esplicito consenso espresso attraverso cliccando sul pulsante "Accetto", potranno essere installati cookie analitici o cookie collegati a plugin di terze parti che potrebbero essere attivi sul sito.