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Una rubrica di approfondimento per conoscere il punto di vista di chi la formazione la fa (e la vive) ogni giorno. A cura di Marco Michelli
Matteo si occupa di sicurezza dal 1994. Gli piace essere considerato un “formatore – imprenditore che crea opportunità di business”. Per lui la sicurezza sul lavoro e la formazione ad essa collegata è un’opportunità di crescita per le aziende. Questo perché per lui la sicurezza genera indotto che l’azienda può rendere fruttuoso. Con lui parliamo della problematiche della Regione Puglia ma anche dei pregi del lavorare in faccia al mare (senza far riferimento al cibo).
- Ad inizio novembre con l’Associazione avete tenuto per la prima volta un seminario tecnico nella provincia di Foggia, nella ‘tua’ San Severo. Soddisfatto di come è andata?
Assolutamente sì. L’obiettivo che ci siamo riproposti con AiFOS era di fare chiarezza e presentare le novità introdotte dall’emanazione del nuovo Accordo Stato-Regioni riguardante gli RSPP e tutta la normativa sulla formazione. Il seminario tecnico ha visto una presenza numerosa di persone e ha coinvolto non solamente gli RSPP, ma anche i professionisti e i vari tecnici di notevoli aziende ed enti pubblici.
- Ritieni ci sia bisogno di questo tipo di manifestazioni?
Sul territorio c’è da fare tanto. In primo luogo andrebbe fatta tanta formazione soprattutto ai datori di lavoro, perché ancora manca una cultura di sicurezza a tutto tondo. Bisogna che, in primo luogo, siano gli stessi datori di lavoro a comprenderne la valenza.
Poi c’è un altro problema che riguarda la legalità, che va ‘innescata’ come concetto. Parliamo di un territorio che soffre di un divario purtroppo ancora profondo con la maggior parte della nazione e che ormai da troppo tempo penalizza la professionalità e non esalta le opportunità del settore. Di fatto, il problema non è solo culturale ma anche economico politico.
Senza far riferimento alla pressione fiscale spaventosa, che incide sulle imprese in un momento storico certo non facile.
- Tra questi, nel dettaglio della Regione Puglia, quale il primo problema da affrontare?
Quello della legalità. Perché la tanto menzionata cultura della sicurezza bisogna farla crescere nei cittadini, che sono gli attuali e futuri lavoratori, nonché datori di lavoro delle aziende.
- Dall’altro lato della medaglia, a fronte di questo panorama poco lusinghiero, noti anche una aumentata attenzione alla salute e sicurezza sul lavoro?
L’attenzione ai temi della SSL è certamente cresciuta. Sono geometra e, specie nel settore edilizio, ho potuto constatare nel tempo come sia migliorata la considerazione in primo luogo su quei concetti minimi di sicurezza: oggi ad esempio, si vede come i cantieri siano “più sicuri”…
- Lo dici con poca convinzione…
Come ogni cosa che cresce c’è chi prova ad approfittarne, avendo intravisto ‘l’affare’; ma questo tipo di speculazione purtroppo è finalizzata a se stessa e non porta cultura . Anche se è un concetto stereotipato, i cosiddetti ‘diplomifici’ ci sono e restano tali, anche a causa di una certa legalità latente che resta lontana dal mettere in pratica quanto stabilito dalle norme.
Comunque, rimango ottimista: piano piano si riusciranno a mettere a segno degli obiettivi, come ad esempio l’indicazione dei requisiti per i formatori (articolo 6comma 8 lettera m-bis), di cui l’AiFOS ha favorito l’introduzione.
- Parliamo del tuo lavoro. Sul sito ti presenti come imprenditore, dicendo che è questa la tua vera natura. Perché?
(sorride) Ritengo che anche un settore come quello della formazione permetta di mettere a disposizione la professionalità acquisita: in pratica, il servizio che viene erogato dalla formazione stessa contribuisce, a mio avviso, a creare vere e proprie opportunità di business per le aziende. Del resto, è facile comprendere la potenzialità di una formazione ben fatta, capace di dare valore alle risorse e di renderle capaci di svolgere al meglio la loro attività.
- Idea decisamente valida ma forse complicata da far passare, no?
Ovviamente, non è un concetto semplice da trasmettere, ma, al tempo stesso, è una sorta di sfida. Personalmente, faccio in modo che siano gli altri ad arrivare a ricercare i servizi che mettiamo a disposizione: posso dire che faccio molto marketing educazionale.
Peraltro, resta fondamentale farsi conoscere ‘di persona’: non a caso, molte soddisfazioni sono venute dal grande girovagare per la provincia e dal fare formazione gratuita, specie ai datori di lavoro.
- Un consiglio per i giovani che volessero lavorare nel mondo della SSL?
Lavorare e studiare tanto. I risultati nel tempo arrivano.
Da buon geometra, che ha vissuto nel cantiere con le scarpe antinfortunistiche, credo che ci sarebbe bisogno anche di un supporto pubblico: ad esempio, sarebbe importante avvalersi dell’ausilio della tanto auspicata agenzia unica, con ispettori in grado di girare nel territorio ed aiutare i datori di lavoro ad effettuare gli adempimenti; e non solo sanzioni; perché il territorio deve essere controllato. E poi non guasterebbe a mio avviso introdurre anche i crediti formativi per gli ispettori, per aumentarne i requisiti tecnico-professionali…
- Prossimi progetti?
Come CFA stiamo facendo molti corsi di aggiornamento gratis per i datori di lavoro, per aumentare la cultura della sicurezza sul lavoro e una serie di convegni sulla formazione nella progettazione. Come impresa di servizi abbiamo implementato una nostra gestione di sicurezza sul lavoro e stiamo realizzando un software che vorremmo dare alle imprese a corredo del lavoro svolto, portando il tutto sullo smartphone.
Un altro lavoro che stiamo portando avanti è creare una convenzione su SSL nella provincia di Foggia, che coinvolga enti pubblici e territorio e studenti, con l’istituzione di un premio che vorrei intitolare a mio padre (morto per infortunio sul lavoro). L’obiettivo è quello di favorire la crescita della cultura nel territorio.
- Sogni nel cassetto?
Siamo piccoli e con poche risorse, ma bisogna fantasticare in grande. Il sogno resta quello di creare un distretto della SSL che sia il più grande del sud Italia. Uno spazio che possa annoverare un campo prove, aule, spazi confinati, negozi vendita dpi… Abbiamo già il piano (“C’è tanto da fare e si può fare ancora tanto” commenta entusiasta).
- Aspetti positivi del lavorare nella tua regione Puglia?
Si lavora sotto il sole e davanti al mare (senza parlare del cibo): che si può volere di più?
Sono un tecnico, un geometra, con varie esperienze: da libero professionista ad imprenditore, che reputo sia la mia vera natura e mi piace mettere a disposizione la mia professionalità creando opportunità di business. Mi occupo di sicurezza sul lavoro dal 1994, e nel 1997 ho frequentato uno dei primi corsi di formazione per “Coordinatori della Sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione dei Lavori” tenuto nel mio territorio, ed è stato proprio questo evento che ha cambiato radicalmente la mia vita.
Già orfano di padre, dall’età di 4 anni, per infortunio sul lavoro, mi sono appassionato alla sicurezza sul lavoro che è diventata la mia “vita”. Già dapprima dell’emanazione della norma, che ne imponesse i requisiti, ho frequentato diversi corsi di formazione per RSPP e Formatore della Sicurezza con la AiFOS (Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul lavoro) che mi hanno concesso l’onore di diventare CFA – Centro di Formazione AiFOS. Da questo momento in poi parte la mia grande avventura d’impresa nei servizi per la sicurezza sul lavoro alle imprese, ricca di grandi esperienze e di formazione vissuta e fatta.
Il mio obiettivo? Far crescere la cultura della sicurezza sul lavoro per diminuire gli infortuni ma soprattutto per migliorare la qualità della vita e, come dice l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, “… sicurezza negli ambienti di vita …”.
Per info www.ianzanoprojects.it.
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
25123 Brescia, c/o CSMT Università degli Studi di Brescia - Via Branze, 45
Tel 030.6595031 - Fax 030.6595040 | C.F. 97341160154 - P. Iva 03042120984
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